I trattamenti estetici in estate possono metterci in dubbio.
Sì al botulino che leviga la pelle e la protegge meglio dai raggi UV, no ai laser ablativi e ai peeling chimici troppo invasivi.
Una guida per orientarsi tra i trattamenti di medicina estetica prima delle vacanze consigliati da un medico e chirurgo estetico
Estate spesso fa rima con: “correre ai ripari” e trattamenti estetici last minute.
Ciò accade quando durante l’inverno ci si è trascurati e all’improvviso si scopre di avere qualche rotolino in più o una pelle del viso poco tonica, compatta e luminosa.
Sottoporsi a trattamenti di medicina estetica sul viso o sul corpo può essere una grande tentazione ma come capire quali trattamenti fare e quali è meglio evitare?
L’istinto suggerisce di affidarsi a un professionista, meglio se medico e chirurgo estetico, per valutare e studiare una “strategia” di intervento.
Ecco quindi una guida semplice e diretta per non sbagliare.
Quali i trattamenti sarebbero da evitare in estate?
«In linea generale l’estate, per la medicina e la chirurgia estetica, è un momento particolare in cui è sconsigliabile operarsi.
Per quel che riguarda il body contouring, quindi liposuzione e simili, con il caldo ci si sgonfia meno facilmente, è più fastidioso anche mantenere una guaina e in più ci sono piccole cicatrici che non vanno esposte al sole quando sono recenti.
Per quel che riguarda, invece i laser, oggi si ottengono risultati migliori, poiché un tempo non si riuscivano a modulare, mentre adesso partono da frequenze basse e danno anche un’esfoliazione molto leggera, quasi impercettibile.In questo caso la pelle è più arrossata per qualche giorno e non ci si può esporre al sole per 24-48 ore, ma poi utilizzando una buona crema solare ad alta protezione, lo si può fare».
consiglia il dott. Giulio Borbon, chirurgo e medico estetico, fondatore e coordinatore scientifico di Studio Borbon
Come essere sicuri che i trattamenti estetici proposti siano quelli giusti?
«Sarebbero da evitare i trattamenti fotosensibilizzanti, che lasciano la pelle fragilizzata e iper-sensibile, senza uno strato cheratinico sufficiente, quindi peeling chimici importanti o laser frazionati con resurfacing troppo ablativi»,
Il peeling, invece, si può fare prima di esporsi al sole o sarebbe meglio evitare?
«Sono stati immessi sul mercato dei peeling non fotosensibilizzanti e più bio-rivitalizzanti con i quali non si esfolia completamente la pelle, con acidi ad effetto immediato, che si possono fare anche in estate, magari per occasioni importanti».
Qual è il periodo “no”?
«Da maggio a metà settembre meglio evitare laser ablativi e peeling chimici particolari».
Quali trattamenti estetici per il corpo possiamo fare?
Consiglio certamente la radiofrequenza per scolpire e ridefinire il corpo, perfetta come trattamento pre-mare, durante meglio di no e poi dopo, con due cicli l’anno di 4 sedute a distanza di una settimana e due di mantenimento nel mese successivo».
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Quali trattamenti si possono effettuare invece in estate?
Ci sono trattamenti estetici che andrebbero fatti in questo periodo, a giugno, ad esempio, come il botulino, tanto demonizzato, un ottimo farmaco a mio parere, che ha un problema: se fatto molto bene non si nota, fatto male si nota moltissimo.
È il trattamento di medicina estetica che, in assoluto, dà più soddisfazione alle pazienti, perché si fa e dopo sei giorni si ottiene il risultato.
Noi disegniamo con la paziente la “maschera”, ovvero le zone del volto da trattare».
Su quali zone agisce e perché il botulino prima dell’estate?
«Sul terzo superiore del volto, occhi e fronte, la parte alta.
Perché prima dell’estate? Perché su una pelle più liscia, senza rughe statiche, i raggi solari hanno un’incidenza minore e meno dannosa rispetto a una pelle con segni e rughe.
Quindi “stirare” con canoni anatomici ed estetici ben precisi la pelle prima del sole, sarebbe l’ideale.
Il botulino, unito poi ad altri trattamenti, come il PRP, Plateled Rich Plasma, quello che gli americani chiamano “vampire lifting”, produce un’azione ancor più potenziata».
In cosa consiste il PRP?
«È un trattamento che noi effettuiamo con due macchinari: si fa un prelievo di sangue, il plasma viene centrifugato e purificato, vengono aggiunti degli amplificatori con cellule staminali, si estrae la parte staminale, quella che concorre a curare le ferite e si inietta sul volto, sulle mani, dove occorre.
Quindi due sedute di PRP e una di botox prima dell’estate, a parte l’effetto di aumentata elasticità e spessore del derma, producono anche risultati protettivi, poiché inducono anche la stimolazione dei fibroblasti provocando una reale rigenerazione della pelle, che si auto-ripara, come insegna la medicina rigenerativa».