La bella stagione, per molti (soprattutto donne), è sinonimo di gonfiore, indolenzimento, formicolii e sensazione di pesantezza agli arti inferiori.
Nelle forme più lievi è però possibile limitare questi spiacevoli disturbi seguendo alcuni semplici accorgimenti: ecco le indicazioni di Top Doctors®
Quest’anno il caldo si è fatto attendere… ma con l’arrivo di giugno è ufficialmente iniziata la bella stagione! Se c’è chi non vede l’ora di indossare vestitini corti, gonne e shorts, c’è però anche chi, proprio in questo periodo, vorrebbe nascondere le gambe il più possibile. Gli arti inferiori possono infatti essere messi a dura prova dal caldo: il calore, dilatando i vasi sanguigni superficiali e rallentando la circolazione, può creare un sovraccarico venoso, con conseguente ristagno del sangue e comparsa di gonfiore, spesso visibile anche a occhio nudo. Non si tratta di un problema esclusivamente estetico: è spesso accompagnato da indolenzimento, formicolio e sensazione di pesantezza e, nei casi più gravi, può persino tradursi in insufficienza venosa e altre patologie dell’apparato circolatorio.
Ad essere colpite da questo disturbo sono soprattutto le donne e, sebbene il rischio tenda ad aumentare con l’età, non è raro anche tra le persone più giovani. La buona notizia è però che, nelle forme più lievi, è possibile limitare il gonfiore e avere gambe sempre perfette seguendo alcuni semplici consigli. Top Doctors® (topdoctors.it), azienda specializzata in servizi tecnologici per la sanità privata, ne ha individuati 5.
Fare attività fisica
Anche in questo caso, la sedentarietà è il primo nemico del nostro benessere: fare sport porta infatti le vene ad attivarsi e ad aumentare di tono, consentendo una miglior circolazione del sangue nei tessuti. Sono da preferire le attività più dinamiche, come la corsa; per iniziare, può però essere utile dedicarsi a lunghe passeggiate, scegliere le scale anziché l’ascensore o fare dei semplici esercizi con le gambe mentre si lavora alla scrivania. Se si è al mare, fare movimento in acqua aiuta a massimizzare i risultati.
Bere molta acqua
Per avere gambe più leggere, è importante mantenere il nostro corpo ben idratato. Gli esperti consigliano quindi di bere almeno un litro e mezzo / due litri di acqua al giorno. Con le temperature che si alzano, dovrebbe essere meno difficile del previsto, ma per chi fatica a bere molto, può essere utile impostare un promemoria sullo smartphone o scaricare un’app dedicata.
Occhio all’alimentazione
È bene fare attenzione a quello che si mangia, e non solo perché il sovrappeso è uno dei fattori di rischio per le patologie circolatorie. Alcuni alimenti ricchi di potassio e magnesio e poveri di sodio, come la frutta, la verdura, il pesce o la cipolla, facilitano infatti la circolazione del sangue e rendono la pelle più sana e luminosa. Sono invece da evitare i cibi troppo grassi, speziati e salati: il consumo di sale è infatti nemico della circolazione.
Vestirsi comodi
Gli abiti troppo stretti e aderenti possono ostacolare la circolazione: è quindi importante, soprattutto in estate, scegliere indumenti morbidi e traspiranti. È inoltre sconsigliato, per chi soffre di gonfiore alle gambe, indossare tacchi e zeppe. Insomma, la parola d’ordine è comodità!
Mantenere le gambe sollevate
Dormire con le gambe leggermente sollevate, per esempio grazie a un cuscino, aiuta a sentirle più leggere e meno affaticate al risveglio. Durante il giorno, chi per lavoro deve trascorrere molte ore seduto, dovrebbe invece posizionare sotto la scrivania una pedana ergonomica: aiuta a migliorare la postura, portando benefici non solo per la circolazione.
Ma cosa fare quando questi semplici accorgimenti non bastano? “Bisogna valutare altri aiuti come la contenzione elastica, soprattutto per chi svolge un lavoro in ortostatismo prolungato (sempre che l’eccessivo caldo non ne impedisca l’utilizzo), oppure l’uso di integratori drenanti” spiega la Dott.ssa Elena Righi, Angiologa di Top Doctors®.
“Qualora ci siano evidenze di vene varicose, dolore o gonfiore che non risponde ai farmaci o alla calza elastica è invece necessario rivolgersi a uno specialista, che valuterà una terapia a secondo del caso e generalmente modellata sul paziente”